E' stato splendido, per la cornice e l'ospitalità che ho ricevuto.
In più sono tornata a casa con un premio in saccoccia. Ecco la motivazione:
"La giuria del premio Prata ha scelto come migliore esordio narrativo del 2011 l’opera prima di Alessia Gazzola, giovane anatomopatologa messinese, per l’originale romanzo L’Allieva, medical thriller tutto italiano. La Gazzola ha saputo andare oltre i canoni stilistici del genere Giallo, innestando nella classica trama, la vicenda più intima della protagonista, specializzanda in medicina legale, goffa, romantica, distratta, appassionata. Alice Allevi diventa il simbolo di una gioventù fragile ma nello stesso tempo perseverante, impacciata ma determinata, un ritratto di donna che convince per la sua coerenza e profonda umanità.
Con una scrittura intensa, Alessia Gazzola ci introduce in un mondo letterario fino ad oggi inesplorato, con significativi richiami a Murakami e Kapucinscki e alla giallista svedese Camilla Lackberg."
Onorata per il richiamo alla Lackberg.
Mentre ero lì mi è giunta la notizia della morte di Amy Winehouse e desidero ricordarla linkando a quella che secondo me è la sua canzone più bella, quella in cui è più evidente la fragilità e la delicatezza della sua anima, sotto il trucco, i tatuaggi e le droghe. Goodbye Amy.