martedì 21 giugno 2011

Imparare l'arte dello Zen

In un attacco di masochismo ho guardato le recensioni del mio libro su Anobii. A ferirmi non sono state le recensioni negative, che poi sono nella norma e ognuno è libero naturalmente di dire quel che vuole. A farmi agitare è stato vedere che alcuni commenti di risposta positivi mi sono stati addebitati, come se io stessa difendessi il libro. Una tale ha scritto che non conosco il significato della critica, alla gogna senza giusta causa, senza criteri né di accusa né di difesa, ma solo perché è più facile pensare così. Magari poi a scrivere i post di risposta è stata una mia amica, o un parente, e io non ne sapevo nemmeno nulla.
Ebbene, non ho un account Anobii da molto tempo, perché mi sembra un luogo dove la mancanza di rispetto per i libri regna sovrana in virtù di presunti diritti del lettore, un po' troppo sacrosanti.
Nascosti dietro un monitor è facile tirare sassi. Il che mi da' conferma di ciò che sospetto da secoli: quant'è facile far del male.

5 commenti:

  1. Cara Alessia,
    non farti abbattere da qualche pseudo-scrittore mancato con attacchi di bile...
    Io continuo a consigliare il tuo libro a tutti quanti, e finora ha avuto riscontri sempre e solo molto positivi.
    Non mollare!!! baci
    Paola

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  2. Cara Alessia da una futura collega (di Catania) con la passione per la scrittura ti posso assicurare che il libro è buono: ha tutti i criteri del romanzo d' evasione. E' piacevole, scorrevole, intricato (anche se io l' ho capito subito chi era l' assassino, ma solo perché sono un genio :D Sicchè...). La storia d' amore presentata in modo marginale è emozionante e allo stesso tempo non smielata. Appena l' ho finito l' ho passato a mia sorella minore (15 anni) che l' ha divorato e consigliato a tutte le sue amiche!
    Alice è adorabile e presenta il mondo della medicina legale in una chiave nuova: svampita e ingenua lunge da CSI & Co. che ne hanno imbrutito la fama!
    Continua a scrivere per tutti noi, ai quali il libro è piaciuto e continua a farlo per te stessa se ti fa stare bene.

    Le critiche costano poco e certe volte non valgon di più... (Jovanotti la diceva in modo diverso ma credo che così suoni meglio).

    Un abbraccio, R.

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  3. concordo con paola e robilandia, l'invidia è una brutta malattia ed è anche la più diffusa. spesso parliamo delle critiche ingiuste e sai che penso che te ne devi ampiamente fregare, ti devo ricordare tutti i tuoi fan e l'affetto che ti hanno dimostrato in tutta italia e tramite mail?? non perchè ti sono amica, ma sai che il libro è favoloso e che hai un grandissimo dono non solo per la scrittura ma anche per come sai gestire il rapporto con i lettori... continua così amica e freghiamocene di chi non merita

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  4. Paola, Robi e Amalia, un solo sentitissimo grazie per le parole di cui avevo bisogno.

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